Il tempo è un’opinione, e può aspettare. Anche venticinque anni, quanti ne sono serviti perché il terzo, fatidico album dei Settore Out prendesse forma. Protagonisti di un’intensa stagione della musica italiana, prima con Un’altra volta (1990) e poi con Il rumore delle idee (1993), ma soprattutto con un’intensa attività dal vivo, all’alba del 1995 Settore Out avevano inciso il disco destinato a confermare la maturità di un gruppo cresciuto sulla strada, senza compromessi, puntando sull’originalità di un suono elettrico, potente ed espressivo, e sulla personalità delle canzoni, tutte scritte e arrangiate dal gruppo. fANTASMI aveva il compito di condensare l’energia elettrica del gruppo e insieme di collocare le coerenti visioni di una scrittura sempre più attenta e scrupolosa, ma, per una serie di imprevisti, di congetture e di variazioni sul tema restò lì, destinato a diventare un grande e classico “lost album”. Settore Out, nel frattempo, non si erano nemmeno sciolti. Si erano presi una pausa, destinata a durare un quarto di secolo, fino a questa strana e lunatica primavera: fANTASMI ha ripreso forma, è stato rielaborato con un sound spettacolare e nelle prossime settimane sarà disponibile in un’elegante confezione, anticipato dal primo singolo digitale, Cosa resta, che sarà disponibile (gratuitamente) dal prossimo venerdì 20 marzo. A partire dall’etichetta discografica (nuova, libera, indipendente) ci saranno molte novità, ma i Settore Out sono rimasti gli stessi, pronti a far conoscere fANTASMI e a tornare al loro posto sul palco, lasciando al tempo il compito di consumarsi e ripartendo da “questa notte che ci spaventa, la strada e niente e noi”.
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